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Ateneo Impresa alla Blockchain Digital Innovation


La tecnologia del futuro in una delle ville più antiche di Roma


L’evento, tenutosi nella cornice romana di Villa Celimontana, è stato promosso da Blockchain Core, società di consulenza e servizi operante nel mondo Blockchain, fondata da Laura Cappello e Gian Luca Comandini.


L'obiettivo del convegno è stato quello di analizzare e approfondire la trasformazione digitale per le imprese e per le organizzazioni messe in atto dall’avvento della blockchain.


L’eterogeneità degli speaker e la multidisciplinarietà degli argomenti affrontati ha mostrato come la tecnologia blockchain possa plasmarsi, pur nella sua immutabilità, a seconda delle esigenze de vari settori: dalla finanza alla giurisprudenza, dal food al luxury fino al suo impiego all’interno delle Forze Armate.


Notevoli le considerazioni del Dott. Massimo Chiriatti che ha evidenziato come la configurazione stessa della blockchain porti alla convergenza di diverse materie e professioni sostenendo che


“Non solo ingegneri o programmatori. La blockchain coinvolge sia ingegneri, che economisti e legali”.

È come se blockchain avesse una struttura organica in cui i singoli componenti interagiscono tra loro in una relazione di complementarità.

Non possiamo pensare a questa tecnologia in un ottica monolitica, bensì come a una totalità di diversi componenti dove “il tutto è diverso dalla somma delle singole parti”. A tal proposito, particolarmente interessante sono state le considerazioni di Alessandro Civatti, presidente e CEO di Sangetall Sa Switzerland, con cui ha concluso il suo intervento durante affermando che

“L’innovazione è una tavola rotonda formata da menti diverse”.

Vedete, questa tecnologia presenta una complessa organizzazione che potrà guidare e affiancare molteplici realtà. Credere nell’innovazione tecnologica come “trigger” per una svolta cui la nazione italiana deve essere pronta, ad oggi, è fondamentale.


Un’innovazione tecnologica che ha bisogno di un tessuto normativo per poter essere sfruttata e che necessita di figure professionali formate a dovere per poter essere introdotta nella più consueta quotidianità.


È indispensabile stare al passo con l’innovazione e saper cavalcare il vento del cambiamento, non con individualismi e competizioni, bensì cooperando sia tra imprese che tra nazioni. Non dobbiamo solo guardare al futuro, prevedere quali passi fare e essere pronti per quello che accadrà, ma anche gettare uno sguardo al passato per capire gli errori, imparare da questi ed evitare di commetterli ancora.


È indispensabile spingere le nuove generazioni, giovani studenti a conoscere e approfondire queste realtà.


Dal 2008, da quando Satoshi Nakamoto pubblicò il suo white paper, siamo arrivati al punto in cui alla domanda “che lavoro vorrete fare da grandi”, dovremmo storcere il naso e chiedere di riformularla. Sarebbe meglio che ci chiedessero “che lavoro vorrai creare da grande?”, come ha detto Riccardo Carnevale, Consigliere di Amministrazione LUISS Guido Carli.


Romolo De Stefano - Presidente Fondazione Ateneo Impresa

Parlando di formazione, di particolare interesse è stato l’intervento di Romolo de Stefano, Presidente della Fondazione Ateneo Impresa. Il Dott. De Stefano ha cominciato il suo intervento con un particolare aneddoto ponendo la seguente domanda al pubblico:

“Qual è, secondo voi, il massimo concorrente dei Baci Perugina?”.

Tra opinioni e battute varie, la riposta l’ha fornita il Dott. De Stefano stesso dicendo: “I maggiori competitor dei Baci Perugina sono i mazzi di fiori, dal momento che i Baci Perugina hanno assunto un altro tipo di immaginario, rispetto ai consueti cioccolati. Hanno una valore emozionale e simbolico."


Perché questa domanda, apparentemente, così insolita? L’obiettivo è stato quello di cambiare le coordinate prospettiche entro cui si analizza la blockchain e capire che cosa determinerà. Al di là della struttura tecnica, Romolo De Stefano ha posto le necessità di formare quei soggetti che avranno il compito di interpretare questa tecnologia.


Quindi come si fa ad entrare “in the next future", in un futuro prossimo con nuove competenze manageriali, imprenditoriali, professionali?


La Fondazione Ateneo Impresa, sul suolo romano dal 1990, ha erogato The Future School, dove si colloca “The Blockchain Management School” (Laura Cappello, Direttore Scientifico; Gian Luca Comandini, Direttore del Master) con l’obiettivo di formare specialisti in blockchain technology & management. Accanto alle figure tecniche, quindi, sarà fondamentale formare persone in grado di gestire la tecnologia e applicarla ai vari modelli di business.


Blockchain riconfigura le relazioni e riscrive il concetto stesso di fiducia.


La decentralizzazione, come sostenuto da Andreas Antonopoulos, attraverso la tecnologia blockchain rappresenta “un'evoluzione naturale dell’umanità”. Dà la possibilità di controllare in maniera indipendente tutto quanto e quindi, nel momento in cui si ha la possibilità di verificare le informazioni, la necessità di fidarsi viene meno. Viene meno perché, come ha sostenuto Marco Crotta, si conoscono i fatti in modo puntuale e analitico.


E quando capiremo che collaborazione è più importante di competizione, che blockchain è un cambiamento nel nostro paradigma etico e sociale, che non basta più studiare sui banchi delle università per preparasi al futuro, allora (forse) potremmo maneggiare con coscienza questa tecnologia.


Blockchain is a state of mind”, è un nuovo modo di leggere la realtà. Guido Pompilj, Fondatore di Vivaldi Real Estate New York, ha sottolineato che nel campo della blockchain non ci sono esperti perché, pur ipotizzando le sue applicazioni, non si può quantificare la sua portata rivoluzionaria: “quello che Internet ha fatto con l’informazione, blockchain lo sta facendo con i valori”.


Continuano i progressi anche a livello normativo per il riconoscimento legale delle applicazioni di DLT (Distributed Ledger Technology). Dalle parole di Massimiliano Nicotra, docente universitario, avvocato e co-autore del libro “Diritto della blockchain, intelligenza artificiale e IoT“, si evince che l’Italia sta indossando la scarpe da ginnastica per una “corsa alla regolamentazione”. Sono state strutturate le definizioni di DLT, smart contract a cui si affianca l’effetto giuridico di un contratto intelligente.


Nella seconda parte della giornata, fondamentale è stato l’intervento del Senatore Andrea Cioffi, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, che ha definito la blockchain come una vera e propria sfida che non riguarda solo l’Italia, ma tutto il mondo. “Da solo lo Stato italiano non può far molto, solamente a livello comunitario può essere affrontata una sfida di tale portata”. Parliamo di un’interoperabilità tra le nazioni a livello blockchain.


La blockchain, affiancandosi a diversi settori, può garantire una maggiore diminuzione del gap informativo tra cittadino e istituzioni rimodellando le relazioni che vi intercorrono.


Tra le autorità che sono intervenute, interessante è stato il discorso di Francesco Taverna, Direttore tecnico della Polizia di Stato. Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sul lavoro compiuto dalla Polizia Postale per monitorare le attività malevoli legate al mondo delle criptovalute, dimostrando un’attenzione particolare attenzione alla blockchain e alle sue peculiarità per contrastare eventi di tal genere.


Il Blockchain Digital Innovation ha fornito a tutti i partecipanti la possibilità di osservare la tecnologia blockchain, anche, sotto una prospettiva internazionale.


Nelle sale di Villa Celimontana è emersa la necessità di comprendere come la blockchain sia una tecnologia disruptive che comporterà la la creazione di nuovi prodotti e modelli di business e svilupperà modalità del tutto diverse di erogazione di un prodotto che i consumatori sono abituati a utilizzare. Introducendo tutta una serie di funzionalità completamente nuove e differenti rispetto a ciò che il mercato attuale sta valutando

"Non voglio vivere nel mondo che raccontate voi”, disse Jean-Jacques Laffont. "Il futuro non si aspetta, si crea”, oserei dire.

Quindi, cambia anche il ruolo del consumatore rispetto alle organizzazioni con sui si relaziona. In un mondo che viaggia alla velocità della luce, il consumatore verrà sempre più messo al centro, le sue scelte e il suo passato determineranno anche il suo presente e il suo giudizio risulterà essere determinante. Se prima il flusso creativo e produttivo era stretto nelle mani di pochi professionisti, ad oggi l’azione collettiva potrebbe ritrovare la sua efficacia.

Aurora Caporossi - Autrice dell'articolo

Quando alle 18.00 si è conclusa la conferenza, tra la penombra degli alberi di Villa Celimontana e le riflessioni su tutti i concetti espressi durante la giornata, mi vennero in mente le parole di Brocke Pierce, star della crypto economy, imprenditore, venture capitalist che in un intervista su Millionaire ha affermato: "Non è importante sapere come funziona questa tecnologia che si colloca all'incrocio tra teoria dei giochi, crittografia, computer science e teorie economiche e monetarie. Il nostro compito è spiegare i problemi che questa tecnologia può risolvere e come può rendere il mondo un posto migliore”


Non chiediamoci più “se si può fare”, ma “come si può fare”: andiamo “beyond the hype" per una reale applicazione.


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