Ormai sempre più persone lavorano da remoto. Internet ci ha dato la possibilità di creare nuovi lavori che possono essere svolti da località diverse e chiunque può operare direttamente da casa propria.
Già oggi, infatti, esistono dei veri e propri “uffici virtuali” dove professionisti collaborano abitando in diverse parti del mondo. È sempre più comune cooperare a distanza e, per questo, è necessario regolamentare questi rapporti lavorativi attraverso, quelli che oggi vengono definiti, smart contract.
Per capire meglio riportiamo l’esempio estremamente esplicativo pubblicato dal sito criptopedia.info che spiega come uno Smart Contract può essere utilizzato nella vita reale:
Uno dei problemi più diffusi [...] riguarda gli acquisti effettuati online, dove c’è bisogno di una terza parte (Ebay, Amazon, ecc.) che garantisca la corretta esecuzione di un contratto di acquisto, ovvero che il cliente riceva il bene ed il venditore venga pagato correttamente. Uno smart contract può risolvere questo problema in modo molto semplice: l’acquirente manda il pagamento ad un smart contract, che blocca la somma in questione e il venditore assegna al pacco spedito un determinato QR code. Prima di consegnare il pacco, il postino fa scannerizzare il QR code per verificare l’avvenuta consegna, e lo smart contract automaticamente sblocca la somma e la invia al venditore.
Come sono nati?
La realizzazione di questi Smart Contract è attribuita a Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum: una piattaforma decentralizzata del Web 3.0 per la creazione e pubblicazione peer-to-peer di contratti intelligenti.
I primi smart contract vennero applicati su Ethereum per mettere in relazione raccolte di capitali per avviare nuove start up. Tutte le transazioni e operazioni effettuate nella blockchain di Ethereum vengono pagate attraverso la sua valuta, l’Ether.
Cos’è uno smart contract?
Gli smart contract sono protocolli che permettono l’esecuzione di un contratto in via informatica. Attraverso un linguaggio di programmazione specifico è possibile configurare un contratto vero e proprio che le parti coinvolte possono visionare e accettare in via telematica.
Per fare ciò viene utilizzata la tecnologia Blockchain: in questo modo è possibile verificare, eseguire e applicare il contratto in base ai termini scritti nel codice sorgente. Si differenziano dai normali contratti di lavoro in quanto sono auto-eseguibili e auto-applicabili: eliminano la necessità di terze parti che si occupino della verifica e applicazione del contratto.
Per definizione di Blockchain, tutti i dati inseriti nella rete attraverso questa tecnologia non possono essere alterati. Se un contratto viene modificato sarà possibile, quindi, risalire in modo inequivocabile alla storia del rapporto tra le parti coinvolte (poiché tutte le versioni precedenti persistono nella rete).
Questi contratti permetteranno a chiunque di gestire rapporti lavorativi peer-to-peer, rendendo superflua la presenza di notai, avvocati o, addirittura, tribunali. Diverse start up sono già a lavoro per realizzare smart contract nei settori commerciali, finanziari, assicurativi, cessioni di proprietà e testamento elettronico.
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